Pronta la terza edizione del Fondo Nuove Competenze.
Ecco perché non beneficiarne sarebbe un delitto aziendale.
Con una dotazione iniziale di 731milioni di euro (che potrebbe arrivare a 800 grazie alle economie del precedente bando), la terza edizione del Fondo Nuove Competenze è ormai prossima alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (nelle prime due edizioni ne hanno beneficiato 14.223 aziende, per un totale di 708.821 lavoratori, a 93,6 milioni ore di formazione, pari a 2,3 miliardi di euro di investimenti).
L’apertura delle domande scatterà molto probabilmente a dicembre, consentendo così alle imprese di avere a disposizione circa 1 mese di tempo per la presentazione dei piani formativi, che verranno finanziati attraverso il rimborso del costo orario di chi è impegnato nella formazione.
Il fondo, in concreto, sosterrà le imprese nell’adeguamento dei propri modelli organizzativi e produttivi, sia per far fronte alla transizione ecologica e digitale, sia per rafforzare gli investimenti strategici di transizione industriale, attraverso la formazione di nuove competenze per i dipendenti.
Come per le precedenti edizioni del Fondo sarà necessario stipulare accordi collettivi con le rappresentanze sindacali per la rimodulazione dell’orario di lavoro, affinché i lavoratori possano partecipare ai Corsi individuati dalle rispettive aziende, tuttavia, questa nuova edizione, porterà con sé la possibilità di includere nei percorsi anche il personale non ancora assunto, facilitando di conseguenza l’integrazione tra formazione e selezione, tra presente e futuro.
La necessità di una crescita quantitativa e qualitativa delle competenze presenti in azienda, pertanto, risponde non solo ad esigenze generali e competitive, ma rappresenta un bisogno vitale per tutto il Sistema Produttivo Italia, in considerazione dell’opportunità di fare rete, implementare l’indispensabile transizione digitale e green e promuovere/rafforzare il Welfare Aziendale. Sono temi che nel breve/medio periodo determineranno sicuramente una distanza significativa tra chi saprà guardare avanti e chi penserà di resistere al cambiamento, che inevitabilmente lo travolgerà.
Pronta la terza edizione del Fondo Nuove Competenze.
Ecco perché non beneficiarne sarebbe un delitto aziendale.
Con una dotazione iniziale di 731milioni di euro (che potrebbe arrivare a 800 grazie alle economie del precedente bando), la terza edizione del Fondo Nuove Competenze è ormai prossima alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (nelle prime due edizioni ne hanno beneficiato 14.223 aziende, per un totale di 708.821 lavoratori, a 93,6 milioni ore di formazione, pari a 2,3 miliardi di euro di investimenti).
L’apertura delle domande scatterà molto probabilmente a dicembre, consentendo così alle imprese di avere a disposizione circa 1 mese di tempo per la presentazione dei piani formativi, che verranno finanziati attraverso il rimborso del costo orario di chi è impegnato nella formazione.
Il fondo, in concreto, sosterrà le imprese nell’adeguamento dei propri modelli organizzativi e produttivi, sia per far fronte alla transizione ecologica e digitale, sia per rafforzare gli investimenti strategici di transizione industriale, attraverso la formazione di nuove competenze per i dipendenti.
Come per le precedenti edizioni del Fondo sarà necessario stipulare accordi collettivi con le rappresentanze sindacali per la rimodulazione dell’orario di lavoro, affinché i lavoratori possano partecipare ai Corsi individuati dalle rispettive aziende, tuttavia, questa nuova edizione, porterà con sé la possibilità di includere nei percorsi anche il personale non ancora assunto, facilitando di conseguenza l’integrazione tra formazione e selezione, tra presente e futuro.
La necessità di una crescita quantitativa e qualitativa delle competenze presenti in azienda, pertanto, risponde non solo ad esigenze generali e competitive, ma rappresenta un bisogno vitale per tutto il Sistema Produttivo Italia, in considerazione dell’opportunità di fare rete, implementare l’indispensabile transizione digitale e green e promuovere/rafforzare il Welfare Aziendale. Sono temi che nel breve/medio periodo determineranno sicuramente una distanza significativa tra chi saprà guardare avanti e chi penserà di resistere al cambiamento, che inevitabilmente lo travolgerà.
La grande sfida del mercato del lavoro di oggi, infatti, è proprio quella dell’aggiornamento delle competenze a fronte delle spinte dei mercati emergenti, della trasformazione dei consumi e della continua e progressiva internalizzazione delle imprese e dei prodotti. È una questione dalla quale non si può sfuggire, indipendentemente dai talenti e dalle capacità oggi presenti in casa.
La scelta strategica, quindi, è davanti a noi non è rimandabile, pena un declino inevitabile.
Le risorse economiche ci sono, gli obiettivi sono definiti, le modalità e le strategie per non limitare la produttività durante i percorsi formativi sono ormai rodate dalle precedenti edizioni.
Il nostro Ente può quindi consigliarti e seguirti per raggiungere e mettere in pratica tutti gli obiettivi che intendi perseguire.
Prendi contatto con noi, verremo in azienda per spiegarti cosa e come potremo lavorare per ottenere grandi risultati: info@skillsup.it
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